(Copertina) Di Ralph Steadman (Retro) Di Ralph Steadman

Raccolta

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Ho offeso qualcuno?

 

  1 Bobby Brown scende di bocca
  2 Discotecaro
  3 Ragazza folletto
  4 In Francia
  5 Lui è proprio gay
  6 SESSO
  7 Tette e birra
  8 Continuiamo a rivoltarci nella tomba
  9 Scemi ovunque
10 Ragazze cattoliche
11 Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
12 Ribellione della Città dei Lustrini
13 Ragazza della Valle [Frank Zappa, Moon Unit Zappa]
14 Principessa ebrea
15 I tuoi tizi [Frank Zappa, Tommy Mars]

 

Tutte le composizioni sono di Frank Zappa, tranne dove specificato.


Note di copertina di Edward Sanders - dicembre 1996
Durante il suo ultimo anno e mezzo di vita, a un certo punto Frank Zappa assemblò le canzoni per “Ho Offeso Qualcuno?”, un insieme di pezzi composti nel corso di dodici anni, dal 1973 al 1985. In questa collezione di 15 pezzi ce n’è per offendere quasi tutti: i gay , le principesse ebree , le femministe , i cristiani , i satanisti , i dirigenti discografici , il Sindacato dei Musicisti , le ragazze della Valle di San Fernando , i difensori dei vespasiani parigini , i giovanotti insicuri a cui piace ballare nei locali , i fan di Jimi Hendrix e i punk talentuosi , tanto per citarne qualcuno.
Se questo fosse stato solo un libro di versi, ben pochi avrebbero obiettato. Dopo tutto, questa è l’era della confessione compulsiva e dell’inchiostro erotico, l’era in cui disinibirsi è diventato svaccare, quindi i versi stessi di Zappa sono piuttosto bonari. Però, quando dei versi satirici o ironici sono cantati su della musica potente che esalta la loro capacità di sorprendere e appassionare, così come quella di far drizzare le orecchie censorie, succede qualcosa.

Negli ultimi trent’anni la stampa e le registrazioni si sono notevolmente liberalizzate. Tuttavia, se in canzoni di dominio pubblico vengono inserite delle immagini esplicitamente erotiche, questo continua a causare problemi perché qualunque cosa tu canti finisci per offendere un gruppo d’interesse, vuoi i puritani, i fondamentalisti religiosi, la folla politicamente ultracorretta o la Comunità Internazionale degli Sculacciatori con Spazzole per Capelli . Offendi i liberal quando “esageri”, ma anche gli ipocriti che vorrebbero che certi temi trattati da Frank Zappa fossero tenuti “nascosti”. La satira cantata ha l’inspiegabile capacità di far arrabbiare la gente per essere troppo dura, non abbastanza dura, troppo seria, non abbastanza seria, iniqua o troppo equa per “l’altra parte”.
Credo che questo dipenda in parte da quello che potrebbe essere definito il Fattore Trincea / Culo. Se il proiettile della satira colpisce la TUA trincea / il TUO culo, tendi a offenderti. Così, quando in “Continuiamo a rivoltarci nella tomba” Zappa ironizza su certi aspetti della controcultura, un hippie di mezz’età potrebbe offendersi al punto da cancellare con il laser quella parte del CD, annuendo invece estasiato per le rime derisorie di “Ragazze cattoliche” o per la moderna commedia morale medievale nota come “Tette e birra”.
 
LA RAPSODIA ELETTRONICA
Quello che conferisce a “Ho Offeso Qualcuno?” il suo sottile potere di stimolare e persino offendere è la forza e la complessa precisione delle esecuzioni, dei montaggi e dei mix, e l’arguzia delle composizioni. Una nuova forma d’arte si è sviluppata alla fine del XX secolo. Potrebbe essere chiamata Rapsodia Elettronica. I Beatles ne sono stati maestri, è ovvio. Zappa era un rapsodo geniale, nel senso greco antico del rapsodo come cantante che dà forma a un’opera “cucendo insieme” frammenti da varie fonti. A volte le sue rapsodie in tempi veloci assomigliano a complesse superfici matematiche: lisce, ultra-ripassate e molto difficili da suonare, con le loro storie frenetiche di satira e lascivia che giocherellano dentro e sopra la trama musicale.
Utilizzando le tecniche rapsodiche che aveva sviluppato, Zappa ha perfezionato un genere che potremmo definire canzo-storie, o brevi storie in canzone. L’interesse dell’ascoltatore è mantenuto vivo con una miriade di cambiamenti nel ritmo della batteria, con improvvisazioni, riempitivi, cori di supporto, effetti speciali, sequenze insolite di accordi, trasformazioni repentine di umore e di tonalità, e cose simili. È un genere potente e le ricerche di Zappa mostrano una nuova direzione per il genere operistico americano.
 
L’USO DELLE LIBERTÀ INUTILIZZATE
Una delle glorie degli anni ’60 e ’70 negli Stati Uniti è stata che gli artisti si sono resi conto che c’erano moltissime libertà inutilizzate garantite dalla Costituzione degli Stati Uniti. Questo surplus di libertà personali si annidava lì, nel primo articolo della Carta dei Diritti:

“Il Congresso degli Stati Uniti non dovrà fare leggi per istituire una religione di Stato o per proibire liberi culti religiosi; o per limitare la libertà di parola o di stampa; o i diritti delle persone di riunirsi pacificamente e presentare petizioni al governo affinché ponga rimedio alle ingiustizie”

Frank Zappa ha iniziato a usare questa libertà garantita come nessun artista o interprete americano aveva mai fatto prima. Non è stato sempre facilissimo. Lui è stato un importante fattore per la liberazione delle sale da concerto, in particolare di quelle grandi, che in passato non ammettevano repertori viranti verso il sessualmente esplicito. Ogni tanto la mia band, i Fugs, si esibiva in una sala da concerto - attirando un buon pubblico, anche grazie ai nostri versi - ma dopo ci dicevano di non provare nemmeno a prenotarla un’altra volta. Zappa ha contribuito a metter fine a questo tipo di censura.
 
I CRUDI DETTAGLI SU DIONISO E I CICLI STAKANOVISTI DI APOLLO
Nel corso della sua carriera Zappa è stato attaccato dai critici per la sua musica audace, pur lodandone il genio come compositore. Si tratta di un problema di lunga data, che ha le sue radici nella dicotomia tra l’apollineo e il dionisiaco. Geniale come, ad esempio, la poesia nel famoso dramma di Euripide “Le Baccanti”, che racconta la leggenda di Dioniso senza fare cenno ai suoi comportamenti eccentrici. Molti non vogliono saperne di tutti i crudi dettagli su Dioniso: lo sbavare, le perdite, il casino, il vomito, lo sperma, le macchie, i postumi delle sbornie e l’erotismo segreto degli esseri umani. Se Euripide era timido, Zappa era temerario, così il coraggio di Dioniso ha ispirato parecchie canzoni di “Ho Offeso Qualcuno?”
Era un territorio pericoloso perché, purtroppo, esiste una forte corrente storica che tenta di spazzare via le tracce di Dioniso. Negli ultimi due millenni, infatti, in molti hanno smaniato per bruciare le immagini erotiche e le sillabe del sesso. L’antica civiltà greca e quella romana hanno prodotto musica e versi erotici in gran quantità, molti dei quali, nei secoli successivi, non sono sopravvissuti ai cristiani e ai musulmani. Sono andate perse quasi tutte le poesie dell’illustre Saffo di Lesbo, una delle scrittrici più raffinate nella storia, così come le opere di parecchi antichi bardi erotici come Ipponatte e Archiloco.
L’immensa biblioteca antica di Alessandria fu distrutta durante una battaglia quando Cesare, incendiando delle navi nel porto, accidentalmente le diede fuoco. Dei cristiani infuriati saccheggiarono nel 391 l’altra grande biblioteca di Alessandria, il Serapeo. In seguito, dopo il loro trionfo, i musulmani usarono gli antichi libri per scaldare le loro terme.
La creatività di Zappa ha colmato il divario tra Dioniso e Apollo. Lui odiava le droghe, evitava l’alcol e fu uno dei maggiori stakanovisti dopo Balzac. Di solito faceva tournée per sei mesi all’anno e passava gli altri sei componendo musica, registrandola e curando le proprie faccende praticamente giorno e notte, senza sosta, nell’apollinea disciplina della sua casa/studio a Los Angeles.
 
ANALISI DELLA CERCHIA DI FAN
Frank Zappa conosceva bene la sua “cerchia di fan”. Dopo avere passato decenni con i Fugs mi è chiaro che fra il pubblico ci sono moltissime persone assetate di ritornelli lascivi come quelli in “Ho Offeso Qualcuno?” Si tratta spesso di ragazzi che, nelle generazioni precedenti, si sarebbero appassionati, ad esempio, alla visione tanato-centrica di Edgar Allan Poe o alle pagine finali del “Ulisse” di Joyce. Si possono sentire i fan di Zappa cantare, fischiare e urlare su certi pezzi. So anche che saranno molti quelli che ascolteranno con diffidenza questa collezione del lascito di Zappa.
Resta il fatto che l’interesse di massa dei giovani fan per le canzoni di “Ho Offeso Qualcuno?” quali “Mugolio di Dina Mo” e “Tette e birra” gli ha procurato i soldi per portare avanti la sua musica “seria”, soprattutto quella con le orchestre e i grandi complessi. Lui aveva detto una volta alla CNN: “Quando in questo Paese si parla di libertà artistica, a volte si perde di vista il fatto che spesso la libertà dipende da un adeguato finanziamento”.
 
L’ATTACCO DEI TEOCON ALTERATI DAI PESTICIDI
So per esperienza personale quanto Zappa fosse riluttante a schierarsi politicamente. Nella primavera del 1968 andai a casa sua per chiedergli di esibirsi a Chicago durante la Convention Democratica di agosto e lui rifiutò. In seguito, nello stesso anno, eravamo a una tavola rotonda sulla politica all’Essen Song Festival in Germania, e anche lì lui prese posizione contro l’attivismo politico esplicito. Per quelli di noi che avrebbero voluto che lui si esibisse negli eventi di supporto e nelle manifestazioni politiche, quella presa di posizione era esasperante.
Però poi, negli anni ’80, quando emerse il problema della censura sui testi rock, Frank Zappa raggiunse la sua gloria politica. Anni prima di noi altri, lui si era reso conto del pericolo dei teocon, cioè della destra religiosa. Ci fu un’improvvisa ascesa di costoro, e più volte mi sono chiesto se non fosse stata causata dal massiccio impiego dei pesticidi. La sua canzone “Scemi ovunque” del 1981 la analizzava con una trama insistente in stile rap e con un fraseggio accurato che mi ricorda, nelle sue smozzicate dichiarazioni a ritmo, la canzone “Rap classico” di P.D.Q. Bach.
Un giorno del 1985 Tipper Gore, moglie del futuro vicepresidente Al Gore, comprò alla giovane figlia la colonna sonora di Prince del film “Pioggia Purpurea”, vietato ai minori. Nella canzone “Cara Nikki” c’era un riferimento alla masturbazione che sua figlia di 8 anni le fece notare.
Tipper rimase scioccata. A partire da quello shock fu costituita una cosa chiamata PMRC, Centro d’Informazione Musicale per Genitori, composto da persone altolocate nella rete di potere di Washington. Nel maggio dell’85 il PMRC inviò una lettera alla potente Associazione dei Discografici Americani (RIAA), accusando il settore discografico di concentrare “sesso, violenza ed esaltazione delle droghe e dell’alcol” sui bambini americani.
Sui mezzi d’informazione si scatenò un’attenzione frenetica. Il 19 settembre dello stesso anno Zappa rese una testimonianza arguta ed efficace nel corso di un’udienza molto pubblicizzata alla Commissione per il Commercio, la Tecnologia e i Trasporti. Il PMRC aveva proposto un sistema di marchiatura dei dischi, con simboli come “D/A” (droga / alcol), “X” (sesso), “V” (violenza) e “O” (occulto), (ma non “A” per Allah, “J” per Gesù e “Ja” per Jah).
Zappa diede il massimo e spese quasi tutto quell’anno in una campagna pubblica contro l’imposizione di un sistema di marchiatura dei dischi. Funzionò, tuttavia la RIAA introdusse quell’autunno un marchio “Testi Espliciti - Avvertimento ai Genitori” sulle pubblicazioni delle grandi case discografiche, anche se molte case minori non facenti parte della RIAA evitarono quella marchiatura. Ovviamente la marchiatura fallì, servendo solo a indicare ai giovani possessori di carte di credito quali dischi comprare.
 
LASCITO
Con la sua leggendaria energia apollinea, Zappa ha conservato centinaia, forse migliaia, di nastri delle sue sessioni e dei suoi concerti (ne ha registrati la maggior parte), come un tesoro dal quale elargire ai suoi fan molteplici collezioni, versioni, elementi, mix e momenti. Quindi, anche quando la sua salute era già seriamente compromessa, ha frugato nel lontano passato della sua carriera per ristrutturare, rinnovare e ripristinare alcune delle sue canzoni più controverse per “Ho Offeso Qualcuno?”.
Queste sono le canzoni più spesso attaccate dai critici. La chiave di svolta per un artista attaccato dai critici (come fu, ad esempio, Cechov), o dal governo, è quella di raggiungere il pubblico volando alto sopra le ostilità. “Se si prendessero tutti i versi che ho scritto” ha scritto una volta Zappa “e si analizzasse quante canzoni parlano di ‘donne in posizioni umilianti’ rispetto a quante parlano di ‘uomini in posizioni umilianti’, si scoprirebbe che la maggior parte delle canzoni parla di uomini stupidi”.
Così, anche se, in effetti, più di un critico l’ha chiesto, “Dove hai la testa, Frank Zappa?” è una domanda difficile da rispondere, difficile quanto, ad esempio, scoprire da dove Shakespeare avesse “preso” quella sua pazzesca confusione di re, regine e cortigiani squilibrati. Rockstar, stakanovista, compositore jazz, compositore di eros, compositore classico, marito e padre, satirico leader di band, produttore discografico, regista, operista, uomo d’affari, musicista, chitarrista e difensore della Carta dei Diritti: questo fu Frank Zappa. Ho sempre creduto che ogni artista SIA la propria arte, anche in questa epoca di immonde biografie da 1500 pagine, così basta scomporre le canzoni di “Ho Offeso Qualcuno?” nell’equazione di Zappa.
Un’ultima cosa: grazie a Zappa, in futuro sarà più difficile per quelli con le pistole a raggi laser cancellare i nastri, i CD, i siti web e gli stili musicali controversi. Ecco perché in ogni generazione abbiamo bisogno di un po’ di Frank Zappa che lottino per la libertà contro i forcaioli.

1. Bobby Brown scende di bocca

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Il mio nome è Bobby Brown, amici, ehilà
Si dice che io sia il ragazzo più carino qui in città
La mia macchina è veloce, il mio sorriso è perfetto
Dico a tutte le ragazze che possono baciarmi il culetto
 
Eccomi in una scuola di prestigio
Sono vestito elegante e mi atteggio
C’è qui una cheerleader che vuole aiutarmi con i compiti un po’
Glieli lascerò fare tutti e dopo magari la stuprerò
 
Oddio, sono il sogno americano
Non credo di essere troppo estremo
E sono un testa di cazzo straordinario
Mi troverò un buon lavoro e diventerò milionario
Troverò un buon, troverò un buon, troverò un buon, troverò un buon lavoro
 
Il Movimento Femminile di Liberazione
Si è intrufolato in tutta la nazione
Non ero pronto, credetemi, amici
Quando mi sono scopato quella lesbica di nome Freddie
 
Dopo, lei mi ha fatto un discorsetto, parlando
Ah, ha cercato di farmi dire “quando”
Mi teneva le palle in una morsa, ma mi ha risparmiato il resto
Mi sembra che funzioni ancora, adesso però schizza troppo presto
 
Oddio, sono il sogno americano
Adesso però puzzo di vaselina da lontano
E sono un povero testa di cazzo
Sono una ragazza o un ragazzo? Non so
Mi domando e domando, mi domando e domando
 
Così sono uscito a comprarmi una tuta da giardino
Faccio tintinnare le monete però sono ancora abbastanza carino
Ho trovato un lavoro, faccio spot in radio
E nessuno dei DJ direbbe mai che io sono frocio
 
Dopo un po’, insieme a un mio amico
Ci siamo fatti prendere dal sadomasochistico
Posso resistere un’oretta seduto sulla Torre del Potere
E nel frattempo, addosso, farmi un po’ pisciare
 
Oddio, sono il sogno americano
Arrivo a urlare con quel punzone su per l’ano
E tirerò a campare con mille astuzie
Di notte sto coricato insonne ripetendo: “Freddie, grazie!”
 
Oddio, oddio, sono proprio fantastico
Grazie a Freddie sono sessualmente spastico
E il mio nome, Bobby Brown, spicca
Adesso guardatemi; sto per scendere di bocca
E il mio nome, Bobby Brown, spicca
Adesso guardatemi; sto per scendere di bocca
E il mio nome, Bobby Brown, spicca
Adesso guardatemi; sto per scendere di bocca

2. Discotecaro

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Discotecaro
Corri in bagno, caro
A pettinarti i capelli
 
Discotecaro
Arriccia il labbro e alle spalline datti una controllata
Perché lì un po’ di forfora potrebbe essersi annidata
 
Sei il re della discoteca, discotecaro
Ah, la faccenda della disco-music ti aveva fatto credere
In un futuro migliore
 
Sei uno schianto, discotecara
Hai bisogno di un discotecaro che ti tratti come una signora
Lui ballerà un po’
Ti porterà a casa stasera
I suoi capelli, li devi lasciar stare, ma il suo pettine, lo puoi baciare
 
Discotecaro
Corri in bagno, ragazzo
A pettinarti i capelli
 
Discotecaro
Mentre stai lì
UAU!
Li scuoti almeno quattro volte e ci giocherelli
Beh
 
Discotecaro, fatti un ballo ogni sera
Fino a quando la discotecara proprio giusta non s’innamorerà del tuo profilo
E ti darà da mangiare dei bocconcini di pollo, una scatola intera
 
Chiacchierata-disco; così schiva e modesta
Sculetta in giro per tutta la pista
Un drink-disco
Un occhiolino-disco
Sei così figa che non fai mai la pupù” (questo pensi tu)
Sei così figa che non fai mai la pupù” (questo pensi tu)
Sei così figa che non fai mai la pupù” (questo pensi tu)
 
Pupù
Ah, pupù
Pupù
Non fai mai la pupù
 
Discotecaro
Hai un’ultima possibilità
Di pettinarti di nuovo i capelli da fico
 
Discotecaro
Il locale sta chiudendo
E lei se ne sta andando con il tuo amico
 
Discotecaro, questo è il caso
Quindi soffiati il naso
E a farti una scopatina riprovaci domani
 
Discotecaro, nessuno capisce
Ringrazia invece il Padreterno che
Per cancellare il tuo dispiacere-disco con una sega, hai ancora le mani
Mènatelo!
 
Stasera è amore-disco
Controlla di essere tutto a posto
Stasera è amore-disco
Controlla di essere tutto a posto

3. Ragazza folletto

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A gomito stretto
Con il folletto
La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
 
A gomito stretto
Con il folletto
È nera e verde, si, perché è Halloween
 
Lei si veste in nero stropicciato
Scarpette verdi e capello incasinato
Al ballo mascherato di Halloween, la sera
Lei è una ragazza folletto e può ingozzarsela intera
 
Lei è un folletto
Una ragazza folletto
Lei è un folletto
Una ragazza folletto
Io ero zoppetto per colpa del folletto
Ragazza folletto, ragazza folletto
 
A qualche ragazza piace vestirsi come una strega
A qualche ragazza piace vestirsi come una regina
Secondo me il modo migliore in cui una ragazza può vestirsi
È in un costume da folletto
Hanno un magnifico aspetto!
 
Quando ingozzano, non c’è niente di male
Quando ingozzano, inizio a barcollare
Tutte rosa, qualcuna è abbronzata
Ragazze folletto, da ogni borgata
Da ogni dove, si fanno notare
Ad ogni Halloween mi sentite dire:
“Ragazza folletto, puoi parlare…”
 
A gomito stretto
Con il folletto
La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
Dolcetto o scherzetto, dimmi
La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
Dolcetto o scherzetto, dimmi
La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
Dolcetto o scherzetto, dimmi
 

Dorina, non farmi aspettare
E tu?
Fino a domani
PUAH!
Oh no
Non hai niente per il tuo dolce amore?
Ti prego, tesoro
Nemmeno le ragazze?
Stasera me la devi ingozzare
Puah! Nemmeno tu?
E tutto andrà come deve andare
 
Puah! Amorino
 
Tu
E tu?
Non riuscirai a farmi dire
Che non ti farfuglierò
Tutto addosso
Sei sicura?
Il mio muso
E tu?
Sta ardendo di amore
E ti vuole stasera
Non hai niente per il tuo dolce amore? Puah!
Spero che tu sia illibata e pura
Sei sicura?
 
E tu?

Sto parlando delle ragazze cattive
E la tua?
Tutte le ragazze folletto
Tu sei…? Puah!
Sto parlando delle ragazze cattive, cattive
Amorino
Le ragazzine folletto
Dài, Roy, vieni qui
Oh, le ragazze cattive

Qualcuna si chiama Dorina
E tu?
Qualcuna si veste verdolina
Stanno truccando la tua sorpresa
Ma sono ragazze cattive
Sono ragazze cattivissime
Con i faretti folletti / Leprecon
 
Le facce sembrano coperte di squame
Ma va bene così…
Con i faretti folletti / Leprecon
PUAH!
Quando la luce verde illumina
 
I ragazzi neri della band
Faretti folletti / Leprecon
PUAH!
Tutto il pubblico crede di vedere qualcosa che sembra fatto di pelle di pesce
 
Faretti folletti / Leprecon
PUAH!
Però Coy Featherstone lascia i gel verdi nella capriata perché sa che ai ragazzi davanti piace molto far sembrare di avere squame su tutto il corpo…

4. In Francia

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Hmm-hmm, sì
 
Là, là, laggiù
Là, là, laggiù
Là, là, laggiù
Là, là, laggiù
 
Suoniamo in un tendone
Là, là, laggiù
Per pagare la pigione
Là, là, laggiù
Quando ti ciuli una borghese
Là, là, laggiù
È un successone
Là, là, laggiù
 
Laggiù in Francia
Hai sentito dove si trova?
Laggiù
Ho detto, in Francia
Sì, ehi, è la prima volta che si sente qualcosa come…
Lontano, laggiù
E dopo odora
Lontano, laggiù
Ah, laggiù in Francia
Non è fantastico? Ascolta…
 
Secondo me le ragazze sono tutte salate
Là, là, laggiù
E i ragazzi sono tutti zuccherati
Là, là, laggiù
Secondo me il cibo non è malaccio
Là, là, laggiù
E pisciano per strada indisturbati
Là, là, laggiù
 
Laggiù in Francia
Non fa freddo?
Laggiù
Ah, sai, laggiù in Francia
Senti, senti, sai una cosa? Io… Io li ho visti camminare, era… era…
Lontano, laggiù
E l’hanno proprio detto
Lontano, laggiù
Ah, laggiù in Francia
Alla francese
Oh sì, da non crederci
 
Hanno delle malattie
Malattie
Assurde
Malattie
Ho detto che fanno un pompino misterioso
Malattie
Che, il Pietro, te lo fa diventare verde
Malattie
 
Laggiù in Francia
Non è fantastico?
Laggiù
Senti, laggiù in Francia
Senti, ho visto il colore, era proprio come se…
Lontano, laggiù
E dopo si è scoperto
Lontano, laggiù
Che era alla francese
Oh sì, era… ascolta… guarda!
 
Prendono il caffè
Caffè
Mangiandolo fino in fondo alla tazza
Caffè
E quando vai a fare la cacca
Caffè
Ti fanno stare in piedi, porca pupazza
Caffè
 
Laggiù in Francia
È lì che si trova
Laggiù
Ah, laggiù in Francia
Ascolta, una volta ho fatto la cacca e dopo l’ho sentito
Lontano, laggiù
E dopo sono andato…
Lontano, laggiù
È successo laggiù in Francia
Alla francese
 
Adesso ascolta…
Se non stai attento
Attento
Si attaccherà alle guance / chiappe tue
Attento
Odorerai come un nativo
Attento
Per una settimana o due
Attento
 
Laggiù in Francia
Uh, qualcosa che odora, mi sa
Laggiù
Laggiù in Francia
È lì che si trovava, ascolta, io… io l’ho annusata, era…
Lontano, laggiù
E dopo odorava come di…
Lontano, laggiù
È successo laggiù in Francia
Alla francese
Uh, annusala davanti a lui
 
Oh, annusa la tua armonica, dài, annusala, figlio
Ah-ha
Tappati il naso
Ah-ha, stanno venendo a prendere anche te
 
Adesso non vediamo l’ora
Vediamo l’ora, vediamo l’ora, vediamo l’ora
Di tornare
Vediamo l’ora, vediamo l’ora, vediamo l’ora
È così eccitante
Vediamo l’ora, vediamo l’ora, vediamo l’ora

Quando si vedono i barboncini “reagire”
 
In Francia
Ah-ha, tosti
Laggiù in Francia
Sto parlando del bau bau, ah-ha, sai, sono… sono tosti
Lontano, laggiù
E dopo loro sono come…
Lontano, laggiù
Non provare mai a farti succhiare il Pietro in Francia
Grazie… sì… ahi!

5. Lui è proprio gay

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Lui è proprio gay
Lui è proprio gay
È molto, molto gay
Lui è proprio gay
Lui è gay
Ed essere così gli piace assai
 
Tiene il portachiavi a destra
Gli piace la gomma ogni sera
 
Lui è proprio gay
Lui è proprio gay
Lui oggi è quasi regolare
Lui è OK
Lui è OK
Ha un ruolo che vuole recitare
 
Lui è OK
Lui è OK
Per un giorno è proprio un cowboy
Ovviamente la sua serata non è piena
Senza un po’ di carne nel sedile / fondoschiena
Andiamo a pattinare oggi
Giù per il Santa Monica e paraggi
 
 
Magari ha voglia di essere un po’ sculacciato
Magari morderà una piccola catena
Morderà una piccola catena
Magari il suo amante dovrebbe essergli grato
Per come lui lo annaffia
Con gocce di urina
 
 
 
 
 
Lui è proprio gay
Lui è proprio gay
In un certo senso, il re della città è lui
Direi
Direi
Che oggi le cose sono un po’ diverse, sai
Tutto il taffetà e il chintz
E ogni ragazzo in cuoio è un principe / Prince
 
Non far finta di niente, non puoi
 
Domani a lui potresti assomigliare!
 
Magari potrai farti prestare
Farti prestare
Il suo bouquet / profumo
E magari più tardi…
MAGARI PIÙ TARDI…
Saremo tutti gay!
 

VUOI DAVVERO FARMI SOFFRIRE?

 

6. SESSO

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Qual è la cosa di cui parlano in quasi tutti i posti
SESSO
Quando vogliono apparire disinvolti e ben disposti?
SESSO
Che cosa va per la maggiore, da costa a costa
SESSO
In ogni grigliata e in ogni festa?
SESSO
Per ‘sti cristiani ‘rinati’ vale lo stesso
SESSO
Di tanto in tanto escono per fare sesso
SESSO
Lo fai o non lo fai?
SESSO
Scommetto che è una bugia, se negherai
 
Qualche ragazza prova a mettersi a dieta
Poi si preoccupa perché è troppo grassa
Chi mai vorrebbe cavalcare un asse da stiro?
Non è carino… ne ho provato uno
 
Tutt’intorno alle ossa, fatti crescere un po’ di ciccia

Draga lungo la parete con Mister Salsiccia
E mentre lo fai, ricordati quest’affermazione
Che lo Sniffatore ripete in continuazione:
 
“Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente…”
 
Se sei giovane o vecchio, non cambia nulla
SESSO
Non ti comporti come se fosse il non plus ultra?
SESSO
Le donne hanno bisogno tanto quanto gli uomini di quella cosa
SESSO
Magari ti piacerebbe venirle dentro a sorpresa
SESSO
Sdraiato o in piedi
SESSO
Se ti fa stare bene, procedi
SESSO
Ovunque, sempre
SESSO
Perché, secondo te, ti sta gonfiando il ventre?
 
Qualche ragazza ci prova e non gli piace
Si lamenta perché dura troppo poco
Chi mai vorrebbe cavalcare una debuttante?
Parlano troppo… si muovono in modo nevrotico
 
Mentre cavalchi, scruta il paesaggio
E subito prima che finisca il tuo viaggio

Quando il treno la curva ha imboccato
Concentrati sul cespuglio / sulla mignotta all’altro lato
 
“Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente…”
 
“Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata era eccellente
Più l’anti-down è potente…”

7. Tette e birra

English Español English Español
[FZ] Quella notte non si scorgeva la luna, era molto scuro
Le stelle non brillavano, sapete, perché il cielo era troppo avaro
C’era un vento inquietante, dei brutti alberi ho avvistato
Suonando il clacson, un lupo mannaro mi ha superato
 
Sono meschino e cattivo, sapete, non sono una di quelle mammolette
Ho una ragazzina che si chiama Cristina, con due grosse tette
Vi racconto di lei e di me e della mia moto…
E di quel viaggio su per il Monte dell’Ignoto, Ignoto
 
Ho notato che lassù persino i grilli si comportavano in maniera sospetta
Allora ho pensato che avrei anche potuto bermi una birretta
Ho detto: “Dammi un po’ di quella che stai sorseggiando tu…”
Ma non ho avuto risposta perché lei non c’era più…
 
“Dove sono finite quelle tette che mi piacciono da morire
E la mia birra, maledizione!”, questo ho iniziato a gridare
Poi ho sentito un rumore, come lo scricchiolio di un ramoscello, lì

E all’improvviso è saltato fuori il Diavolo, era alto all’incirca così…
 
Aveva un vestito rosso e un picco della vedova
E una coda a punta e come di zolfo puzzava
Sì, l’ho riconosciuto, lo giuro, era lui in persona
Attaccata agli artigli aveva della carne umana
 
Che, sapete, mi sembrava pelle di tette
Ho detto: “Tu, figlio di puttana!”, perché con lui avrei fatto a botte
Beh, si è limitato a tirar fuori il filo interdentale e si è messo a pulirsi le zanne
Allora gli ho sparato con la mia arma, che ha fatto: “Bang bang bang”
 
Quel coglione si è limitato a ridere e ha detto:
[Terry] Oh, la puoi posare…
Me la sono mangiata tutta, sai…
E adesso, che ci puoi fare?
 
[FZ] Ti sei mangiato la mia Cristina?
[Terry] Tette e tutto quanto, fino alla fine!
[FZ] Beh, e allora dov’è finita la birra, accidenti?
[Terry] Ah, erano alte così le chiappe / lattine?
 
[FZ] Anche i suoi stivali?
[Terry] Potrei dirti una falsità?
[FZ] Cazzo, dovevi essere affamato
[Terry] Sì, è la verità
 
[FZ] Non ti pagano bene per il tuo incarico?
[Terry] Beh, sai, quando arrivano gli assegni, non mi rammarico…
 
[FZ] Beh, voglio la mia Cristina e voglio le mie lattine
Quindi vedi di vomitarle fuori, Diavolo, mi hai sentito bene?
[Terry] Motociclista, vai a fare in culo!
Cioè, non capisci che io sono il Diavolo?
Per le tue tette e la tua birra che cosa mi darai in baratto?
Suppongo che tu abbia notato questo piccolo contratto
 
[FZ] Certo, figlio di puttana, che l’ho visto
[Terry] Non chiamarmi così!
[FZ] Ho imparato a scrivere quasi solo per fare questo…
Dammi quel foglio… lo firmerò, puoi scommetterci le chiappe
Perché ho bisogno di una birra ed è arrivata l’ora dello strizza-tette!
 
[Terry] Accidenti, non puoi fregarmi… non sei abbastanza malizioso!
Cioè, dovresti vedere qualcuna delle anime che ho preso…
[FZ] Oh sì?
[Terry] Caspita, c’era Milhous Nixon e Agnew pure…
Ed ognuno di quei coglioni, rispetto a te, era peggiore…
 
[FZ] Beh, se sei convinto, allora facciamo un patto da amici.
Cioè, tu sei il Diavolo… allora, che ne dici?
[Terry] Aspetta un attimo, quando dici di voler fare un patto con me, mi sfiora un dubbio
[FZ] Sono assolutamente sincero
 
[Terry] Aspetta, tu non sei tenuto a fare patti con me
[FZ] Ah, ma io sono un po’ diverso dai tuoi clienti abituali, Diavolo
[Terry] Però, aspetta, quasi nessuno vuole fare patti con me
 
[FZ] Mi interessano solo due cose, cioè tette e birra, mi hai capito?
[Terry] Cosa?
[FZ]
[Terry] Tette e birra?
[FZ] Tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra…
[Terry] Uau, non so se sei il tipo giusto!
[FZ] Tette e birra, tette e birra, tette e birra
 
[Terry] No! Non firmarlo! Dammi tempo per riflettere un poco… cioè…
[FZ] Va bene!
[Terry] Aspetta un secondo, accidenti… perché quello è inchiostro magico!
 
[FZ] Al che il Diavolo lasciò stare il suo cetriolino e la mia ragazza saltò fuori
Si sentirono le sue tette fare plop-plop dai più remoti territori
Lei disse: “Mi sono fatta tre birre e una bella manciata di tranquillanti
E sto per sballare, quindi andate affanculo, deficienti!”
Poi ci mostrò il dito medio, era rigido e fisso
Fu allora che il Diavolo scoreggiò e lei volò giù nell’abisso
(Uau! È il momento delle ghirlande!)
 
Beh, il Diavolo era incavolato, io a casa sono tornato
Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?
Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?
Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?
Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?

8. Continuiamo a rivoltarci nella tomba

English Español English Español
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
 
Si erano presi un bel po’ di acidi
Per riuscire a vedere ciò che più conta
È lassù, lassù, lassù, lassù e anche quaggiù
 
Vivevano di un bel po’ di nulla
Pensavano di avere un bell’aspetto
Non si preoccupavano mai e poi mai, andavano sempre di fretta
Per auto-convincersi che quello che erano fosse molto, molto figo
 
Sì, credevano a tutti i giornali
E a tutte le riviste che definivano il loro folclore
Non avrebbero mai potuto ridere di chi o di cosa pensavano di essere
E nemmeno di cosa pensavano che sarebbero dovuti più o meno essere
Erano completamente vacui
Completamente vacui
E le loro esistenze erano del tutto inutili, ma chi cazzo se ne frega?
Non avevano senso dell’umorismo
Gnocca in vista, gnocca in vista, sì!
Ormai non gli è rimasto più niente di cui ridere, nemmeno di loro stessi
 
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
 
Nell’anno 1967 la gioventù rincoglionita dalla droga scoprì il vagabondaggio come stile di vita
 

Erano molli, erano gialli, indossavano maleodoranti mantelli, sembravano fan di Donovan

GHIRONDA
Andavano in giro con stupidi fiori nei capelli e addosso, e cercavano di infilarli nelle pistole
 
Di tutti i poliziotti e degli altri servitori della legge
 
Che cercavano di spintonarli e poi falciarli
Ma erano pieni di tutte quelle minchiate nelle quali credevano
FIÙ!
E allora chi cazzo se ne frega?
CHI CAZZO SE NE FREGA?
 
Ebbene, li ho visti stringersi i cinturini attorno alla testa durante il fine settimana e strafarsi quando arrivavano in città
Vanno in giro nel Greenwich Village per comprare dei manifesti da appendere nelle loro maleodoranti camerette segrete a Long Island con luci ultraviolette, cantando:
JIMI, RITORNA!”
Dài, ritorna e regola al ragazzo il tono delle scoregge / distorsore

La tua foschia era così purpurea

Da rendere il tuo asse audace come l’amore
JIMI-JIMI-JIMI-JIMI-JIMI, DAMMI UN FEEDBACK
Dài, Jimi, dammi qualche feedback
Ritorna e dammi un feedback sul mio look
Puoi dare feedback al distorsore del tuo pedale wah-wah mentre ti chini per incendiare la tua roba
 
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
 
Possiamo ritornare, possiamo viaggiare indietro nel tempo, possiamo rifare tutto da capo

Tra i canyon delle vostre menti alla vigilia della distruzione
Possiamo far finta di essere davvero speciali
 
Salteremo nella vasca da bagno con quell’altro Jim
Per farlo stare più attento
Potremo passare a trovare Big Mama
E darle una sleppa sulla nuca
Quando si mangia il panino
 
 
Potremo prenderci cura di Janis
Quando si deprime al punto
Da non farcela più
Potremo ridere alle battute di Keith Moon
AH AH AH!
E della TV a colori
AH AH AH!
Che aveva buttato dalla finestra del secondo piano!
 
 
Tornate tutti
Nessuno lo sa fare come lo facevate voi
Basta ascoltare la radio e quello che suonano oggigiorno
Per capirlo subito: tutti quegli stronzi hanno proprio bisogno di voi!
 
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
 
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
Continuiamo a rivoltarci nella tomba

9. Scemi ovunque

English Español English Español
Camere dell’albergo
Camere dell’albergo
Camere dell’albergo
Camere dell’albergo
 
Chiunque noi siamo, da ovunque noi veniamo
Ormai ci saremmo dovuti accorgere che come scemi ci comportiamo
E anche se in previsione potremo migliorare
Ci vorrà molto più tempo che cercare di estirpare
L’altra razza o l’altro quel che è
Dalla faccia del pianeta in sé
 
Lo chiamano “la Terra”, un nome un po’ scemo
Però l’hanno chiamato nel modo giusto perché anche noi lo siamo…
Siamo scemi, ovunque
Scemi ovunque, sì, lo siamo
Scemi ovunque, vicino e lontano
Scemi ovunque, neri e bianchi
Gente, siamo un po’ tonti
 
Vanagloriosi a destra, vanagloriosi a manca
Religiosi fanatici tutte le sere in onda
Dicono che la Bibbia racconta
Facendo sembrare ogni minuzia veramente cruenta
Quello che bisogna fare se gli sfigati di là
Non credono nel Libro che abbiamo di qua
 
Non si può gareggiare senza piedi
E ben presto non ci saranno più sedi
Dove i fessi possano fare jogging o i cagnolini andare in giro
I religiosi fanatici possono far fuori tutto per intero
(Non salterà in aria e scomparirà
Ma deturpato, per un migliaio d’anni, rimarrà…)
 
Non si può governare un Paese in base a un testo di religione
Né in base a un mucchio, né un po’, né bricioline
Di assurdi comandamenti antiquati
Concepiti per farvi tutti sentire esaltati
Piegando, punzonando e mutilando
Quei miscredenti del Paese accanto
 
Alle armi! Alle armi! Urrà! Alla riscossa
Due gambe non sono poi male, a meno che non stiano in una cassa
Nella quale spediscono le parti a mamma
Come souvenir: due orecchie (A terra!)
Non quelle di lui, non quelle di lei (Ma chissene, sì?)
Nella Buon Libro c’è scritto: “Dev’essere così”
Invece nel loro libro c’è scritto: “Vendicate le crociate
Con fruste e catene e granate”
Due braccia / Alle armi? Due braccia / Alle armi?
Sempre di più, un fottio
Il nostro Dio dice: “Non avrai altro Dio
Il nostro Dio dice: “E così sia”
Il nostro Dio dice: “Questa è la via”
 
Nel Libro c’è scritto: “Brucia e distruggi e pentiti
E redimiti e vendicati e mobilitati
E azzuffati fin nella terra della feccia miscredente dall’altra parte
Perché loro non seguono il Libro e quindi meritano la morte
Perciò, in verità, dobbiamo farli a polpette
O calpestarli
O noleggiare una bella bomba francese
Per farli scomparire per sempre
Lasciando i loro beni immobili proprio lì dove ci servirà
Riusarli
Come templi nei quali lodare
Il nostro Dio
(“Perché lui sì che sa curare gli affari!”)
 
E quando il suo umile servitore televisivo
Con i capelli bianchi
E un completo marrone
E magari una moglie bionda che prende le telefonate
Ci racconta che è giusto fare queste cose
Allora noi siamo tenuti a farle
Perché, se non le facciamo
Non andremo in paradiso!
(A seconda del Libro di Dio
Il loro non serve… sono tutte bugie… dovete usare il mio…)
Non è così?
È proprio quello che dicono
Ogni notte…
Ogni giorno…
Sentite, non potete prenderci per scemi
In fondo stiamo solo seguendo i Comandamenti di Dio
In fin dei conti, lui ha scritto questo Libro qui e nel Libro lui dice:
“Lui ci ha creati tutti a sua immagine e somiglianza”
Quindi… se noi siamo scemi… allora Dio è scemo
(E forse anche bruttino, per giunta)
 
Scemi ovunque
Bruttini, per giunta
Scemi ovunque
Bruttini, per giunta
Scemi ovunque
Bruttini, per giunta
Scemi ovunque
Bruttini, per giunta
 
[Strumentale]

10. Ragazze cattoliche

English Español English Español
Beh
Ragazze cattoliche
Con dei minuscoli baffetti
Ragazze cattoliche
Sapete come lo fanno?
Ragazze cattoliche
Nel seminterrato della canonica
Padre Riley è una checca ma Mary se ne impippa
 
Ragazze cattoliche
All’Organizzazione della Gioventù Cattolica
Ragazze cattoliche
Sapete come lo fanno?
Ragazze cattoliche
Ognuna di esse è unica
Come lo fanno, dopo che al cinema vanno?
 
Sfrenatamente
È così che lo fanno
Quotidianamente
E le loro mamme non sospettano mai niente
Hip hip urrà
Con tutta la classe che sanno mostrare
Non c’è niente come una ragazza cattolica
All’Organizzazione della Gioventù Cattolica
Quando impara a spompinare…
 
Stanno imparando a spompinare tutti i ragazzi cattolici!
Warren Cuccurullo
Ragazzi cattolici!
Così giovane, così uau!
Ragazzi cattolici!
Vinnie Colaiuta
Dove sono al momento? Hanno tutte preso i voti in convento?
 
[Strumentale]
 
Ragazze cattoliche!
Carmenita Scarfone!
Ragazze cattoliche!
Ehi! Lei mi ha attaccato una malattia venerea!
Ragazze cattoliche!
Toni Carbone!
Con quella lingua da vacca lei potrebbe farti gridare ‘CHE BOCCA’!
 
Malattie veneree, votini, perbacco, immediatamente
È così che lo fanno
Quotidianamente
Ogni volta che con le loro mamme al cinema vanno
Proiezione pomeridiana
Passami i popcorn, per favore
Non c’è niente come una ragazza cattolica
Con una mano nella scatola / sulla topa
Quando è inginocchiata, e non per pregare
 
Lei era in ginocchio
La mia ragazzina cattolica
Nel suo bianco vestitino
Ragazze cattoliche
Non si confessano nemmeno
Ragazze cattoliche
Ne ho una per cugina
Adoro come lo fanno

Perciò mandatemene una dozzina
 
Ragazze cattoliche
 
 
Ragazze cattoliche
 
 
Ragazze cattoliche
 
 
Ragazze cattoliche
 
 
 
Ragazze cattoliche
 
 
Ragazze cattoliche
 
 
Ragazze cattoliche
 
 
 
Ragazze cattoliche
 
 

11. Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo

English Español English Español
Non saprei dire da dove sia spuntata
Ma ho appena conosciuto una donna chiamata Mugolio di Dina Mo
Mi è venuta incontro e mi ha detto: “Stammi a sentire, idiota
Scommetto quaranta dollari che non riuscirai a farmi venire, no
(Non ci riuscirai proprio)”
 
Aveva detto a sua sorella, che era un po’ torda
Che lei poteva dimostrare in ogni momento che ogni maschio è una merda
Non ho fatto caso che mi avesse dato dell’idiota
Ho invece capito subito che lei sarebbe venuta
(Quindi mi ci sono messo d’impegno)
 
Le ho tolto le culotte, ho tenuto il pollice irrigidito

E sulla sua dolce susina ho iniziato a rotearlo un po’
Gliel’ho strofinata e picchiettata finché il polso mi si è intorpidito
Ma non sentivo ancora alcun mugolio di Dina Mo
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
 
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
Da dov’è spuntata questa Dina Mo?
Sono qui da tre ore ma non ho ottenuto neanche un po’
Di Dina Mo, Dina Mo, Dina Mo
Di mugolio di Dina Mo
 
Ho un punto che mi stuzzica, uau!
E tu non ci sei passato
No, no, no, no!
Ho un punto che mi stuzzica, uau!
E tu non ci sei passato
No, no, no!
Ho un punto che mi stuzzica
Ma tu non ci sei passato
No, no, no, no, no!
Ho un punto che mi stuzzica
Ma tu non ci sei passato
 
Perché non posso entrarci se prima non ne esco
E devo uscirne prima di entrarci dentro
Perché non ci entro mai se prima non ne esco
E devo esserne fuori per poterci entrare dentro
 
Lei mi ha fissato con occhi vitrei e un filo di sudorazione bovina sopra al labbro superiore, e ha detto:
 
“Basta che mi sconvolgi e sarai già a metà percorso
Perché, quando ho il cervello in pappa, me ne frego del mio corpo”
Mi sono grattato il mento e mi sono chiesto: “Caspiterina
Che cosa potrebbe far andare su di giri questa signorina?”
 
Mi sono rivolto alla sorella, che della scommessa era testimone
E le ho chiesto che cosa potesse far intrippare quella giovane
Di dover pagare quaranta dollari non m’importava più tanto
Dopo che la sorella si è spogliata e si è stesa sul pavimento
 
Ha detto che Dina Mo avrebbe anche potuto vincere quanto pattuito
Però lei stessa avrebbe gradito un po’ di (uau!), se non ero ancora venuto
Le ho detto che proprio perché il sole un posto in cielo ha
Non c’era motivo di dubitare che le avrei dato una possibilità
 
Così l’ho afferrata per i capelli, svelto
L’ho messa con le gambe in alto
E ho chiesto se aveva delle piattole lì dentro
Che vuoi dire con piattole? Non ho le piattole!
 
Era inginocchiata con le chiappe in bella esposizione
CHIAPPE IN BELLA ESPOSIZIONE!
Stavo approfittando dell’occasione
APPROFITTANDO DELL’OCCASIONE, UH!
Lei si è arresa alla sensazione
SI È ARRESA DOLCEMENTE!
E ha iniziato a gemere di eccitazione
 
Dina Mo guardava dal bordo del letto
Con le labbra tremolanti e il viso scarlatto
Della bava le colava dal bordo della mascella
Mentre spiava come se la stava passando sua sorella
 
Fremeva e tremava e si frizionava l’organo vitale
La sorella ha fatto una battuta sulla sua salute mentale
Fino a quando Dina Mo ha concluso la sua toccatina

Le ho detto, però, che aveva solo bisogno di un po’ di disciplina…
 
Baciami l’aura… Dora…
Hmm… È autentica angora
Ne vuoi un po’, ancora?
Proprio qui sul pavimento / sulla flora?
E tu, Fauna, che ne dici?
Gradisci?
 
Hmm… Sembra che ti sia andato qualcosa di traverso
 

Mi troverò un cavallo, sapete, grande all’incirca così
E lo cavalcherò lungo tutto il perimetro

Fallo, Francesino
Hmm… Ti piacciono i cavalli?
 
[Strumentale]
 
Sta venendo… Sta venendo… Sta venendo… ah
 
Avevi detto che ne volevi ancora un po’? Beh, eccotene ancora un po’!
 
Oh, bimba
 
Oh, certo… ascolta
Pensi che potrebbero interessarti un paio di pinzette tempestate di zirconi?
 
Hmm… Pinzette!
Aspetta un attimo, fammele sterilizzare… passami l’accendino…
 
Non saprei dire da dove sia spuntata
Ma ho appena conosciuto una donna chiamata Mugolio di Dina Mo
Mi è venuta incontro e mi ha detto: “Stammi a sentire, idiota
Scommetto quaranta dollari che non riuscirai a farmi venire, no
(Non ci riuscirai proprio)”
 
Le ho tolto le culotte, ho tenuto il pollice irrigidito
E sulla sua dolce susina ho iniziato a rotearlo un po’
Gliel’ho strofinata e picchiettata finché il polso mi si è intorpidito
E, sapete, ho sentito qualche mugolio di Dina Mo
Qualche mugolio di Dina Mo
 
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
Dina Mo
Dina Mo
Un po’ di Dina Mo
E un pochino di Dina Mo
E un po’ di Dina Mo
E un po’ di Dina Mo
E un po’ di Dina Mo
E un pochino di Dina Mo
E un po’ di Dina Mo
E un po’ di Dina Mo
E un po’ di Dina Mo
E una Dina Mo di nuovo
E Dina Mo
E anche Dora, piccole Dina e Dora

12. Ribellione della Città dei Lustrini

English Español English Español
Dal Madame Wong’s allo Starwood fino al Whisky sulla Strip
Si sente il tremendo strimpellio assordante delle band che arrivano al top
E a fare un giorno un contratto discografico con uno scopritore di talenti
Si venderanno il culo, l’uccello e le palle, prenderanno l’assegno e se ne andranno contenti
 
Diventeranno famosi per una settimana o forse due, se gli andrà bene
Si compreranno dei brutti vestiti, sperando che non vada tutto a puttane
Prima che qualche stupida rivista stabilisca che loro hanno il giusto mood
Sono una band di ribelli della Città dei Lustrini dal centro di Hollywood!
 
Ribellione della Città dei Lustrini
Band di ribelli della Città dei Lustrini
È una minuscola ribellione della Città dei Lustrini
Una band di ribelli della Città dei Lustrini
 
Suonavano qualsiasi cosa e qualcuna era musicale
Qualcuna era piacevole, ma poi si fecero consigliare da un tale
Che gli disse che dovevano essere più punk, se volevano un contratto discografico
Scordarsi i loro talenti e suonare da veri deficienti, pena un futuro catastrofico
 
Così se ne vanno al noleggio strumenti S.I.R. per imparare delle canzonette penose
Oh no!
NO!
No, no, no, no, no, no
NO!
Sono tornati gli anni ’80!
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no
 
E quando pensano di essere pronti
Danno il via a una nuova carriera
Chi se ne fotte se la roba che suonano
Non è del tutto sincera?

Balliamo di nuovo il blues, dateci dentro!
Balliamo di nuovo il blues, tutti!
Balliamo di nuovo il blues, ehi!
 

Scrivo le canzoni che fanno piangere le ragazzine!

 
Lo sapevate che la gente nella Città dei Lustrini pensa che ciò che ha sostanza fa annoiare?
E se il vostro gruppo new wave si presenta bene, si affretteranno a tornare
Per altri gruppi in cuoio

Occhi negli occhi, ti cullo come un grullo!

E gruppi di plastica

Dacci dentro per bene!

E gruppi che sembrano proprio finocchi

Farò un capitombolo per te!

Farò un capitombolo per te!

Farò un capitombolo per…

 
 
 
 
I fan nella Città dei Lustrini invece che con le orecchie giudicano con gli occhi
D’altronde questo sistema funziona come in un sogno, senza errore
Funziona per tutti quei minchioni della casa discografica che vengono a scremare il… fior fiore
Dalle fogne di esaltazione dove una volta Jim Morrison fu
È la ribellione della Città dei Lustrini dal centro centro centro
Centro centro centro
Città città città
Città città città
Hol
Hol
Ly
Wood
 
Centro di Hollywood!
Una piccola città incredibilmente brutta!
È noiosissima!

13. Ragazza della Valle

English Español English Español
Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
OK, bene…
Certo, sono sicura
Lei è una ragazza della Valle
In un negozio di vestiti su misura
OK, bene…
Certo, sono sicura
Lei è una…
 
Cioè, oh, mio Dio!
Ragazza della Valle
Cioè, assolutamente
Ragazza della Valle
Il quartiere Encino è, cioè, davvero sublime
Ragazza della Valle
C’è, cioè, la Galleria
Ragazza della Valle
E, cioè, tutti quei, cioè, negozi di scarpe fantastici
Adoro andare nei, cioè, negozi di vestiti e cose così
Io, cioè, mi compro le minigonne più graziose e cose così
È, cioè, davvero da paura perché, cioè, è tutto, cioè
Super-super carino…
È, cioè, davvero sublime, cioè…
 
Eccola sul Ventura
Si è appena comprata dei vestiti da paura
Butta indietro i capelli e scuote la testa
Lì dentro, proprio di tutto è sprovvista
 
Comunque, lui fa: “Ti piace il sadomaso?” Io faccio: “Oh, bene…”
Potresti, cioè, anche solo immaginarmi come un orsacchiotto vestito di cuoio?
Sì, come no, fammi male, fammi male…
CERTO! NON SCHERZIAMO!
Lui mi stava, cioè, facendo sclerare…
Mi chiamava ‘bestiolina’…
Perché, cioè, era completamente svitato
Lui fa, cioè: “Vatti a nascondere”, certo!
 
Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
OK, bene…
Certo, sono sicura
Lei è una ragazza della Valle
Così dolce e pura
OK, bene…
Certo, sono sicura
Lei è una…
 
È proprio triste
Ragazza della Valle
Cioè, il mio insegnante d’inglese assomiglia…
Ragazza della Valle
Assomiglia a Mister In-Cul
Ragazza della Valle
Stiamo parlando del Signore Dio Re In-Cul
Ragazza della Valle
Sono certissima
Lui è, cioè, proprio schifoso
Lui, cioè, se ne sta lì e, cioè, giocherella con tutti i suoi anelli
E, cioè, fa il filo a tutti i ragazzi della classe
È, cioè, assolutamente disgustoso
Sono, cioè, certissima
È, cioè, vomitevole!
FA RIBREZZO!
 
L’ultimo pensiero che le è passato per la testa
Aveva qualcosa a che fare con l’estetista
Dove farsi fare la pedicure
E dove trovare dei jeans a misura per il suo sedere
 
Così, cioè, sono andata in un, cioè, salone di bellezza, sai
E volevo, cioè, farmi fare la pedicure
E la signora, cioè, fa, oh, mio Dio:
“Le tue unghie dei piedi sono proprio orrende”
È stato, cioè, imbarazzantissimo
Lei, cioè, oh, mio Dio, cioè, nascondi quelle unghie dei piedi
Sono, cioè, certa…
Lei fa ehm… “Non so se posso farci qualcosa, sai…”
Mi sentivo, cioè, imbarazzatissima
 
Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
OK, bene…
Certo, sono sicura
Lei è una ragazza della Valle
E non c’è cura
OK, bene…
Certo, sono sicura
Lei è una ragazza della Valle
E non c’è cura
 
Cioè, mia madre ha, cioè, sempre la testa fra le nuvole
Ragazza della Valle
Lei, cioè, mi fa lavare i piatti e…
Ragazza della Valle
Pulire la lettiera del gatto
Ragazza della Valle
Certo, è, cioè, schifoso
Ragazza della Valle
VOMITEVOLE!
Ragazza della Valle
OH, MIO DIO!
Ragazza della Valle
Ciao! Ah-ha
Ragazza della Valle
Come mi chiamo? Mi chiamo Andrea Wolfson
Ragazza della Valle
Ah-ha… proprio così, Andrea
Ragazza della Valle
Ah-ha… lo so, è, cioè…
Ragazza della Valle
Non parlo in modo strano, ne sono sicura
Ragazza della Valle
Che c’è che non va nel mio modo di parlare?
Ragazza della Valle
Sono una Val, lo so
Ragazza della Valle
Però vivo in, cioè, in una zona molto bene di Encino, quindi è OK
Ragazza della Valle
Ah-ha
Ragazza della Valle
Così, cioè, non so
Ragazza della Valle
Sto, cioè, sclerando, assolutamente
Ragazza della Valle
Oh, mio Dio!
Ragazza della Valle
Ho chiesto all’ortodontista
Ragazza della Valle
Di togliermi l’apparecchio per i denti, sai
Ragazza della Valle
Devo però portare un apparecchio di contenzione
Sarà davvero, cioè, una sfiga totale
Sto sclerando
Certo
Cioè, una di quelle cose che, cioè, ti fissano in bocca
Sono proprio schifose…
Si riempiono tutte, cioè, di saliva
Però, cioè, chissà, dopo sarà una figata, sai
Si potrà vedere il mio sorriso
Sarà, cioè, una vera figata
Peccato che i miei, cioè, i miei denti sono, cioè, troppo piccoli
Ma non è poi un gran problema…
È talmente fantastico
È, cioè, da paura, sai
Beh, io non sono, cioè, affatto brutta o che
È, cioè…
Non so
Tu mi conosci, a me, cioè, piacciono, cioè, le cose semplici
Cioè, Pac-Man e, cioè, non so
Cioè, mia madre, cioè, mi fa lavare i piatti
È, cioè, proprio schifoso…
Cioè, tutta quella roba, cioè, che resta attaccata ai piatti
Ed è, cioè… è, cioè, cibo di qualcun altro, sai
È, cioè, orrendo… orrendo al massimo
Certo
È, cioè, proprio nauseante
Cioè, vomitevole
FA RIBREZZO!
SCHIFOSO
Certo
Assolutamente…

14. Principessa ebrea

English Español English Español
Voglio una principessina ebrea indecente
 
Con una pettinatura tinta e lunghe unghie finte
 
Una principessina ebrea infoiata
Con una fragranza d’aglio da spianare il Campidoglio
 
 
Introversa, la voglio
Beh, lei sa come ingoiare il mio orgoglio
 
Ho bisogno di una principessina ebrea pelosetta
 
Con un naso nuovo di zecca
 
Chissà dove lo ficca?
Voglio una principessina ebrea focosa
BLEAH!
Con gengive consumate ben bene, che squittisca quando viene
 
Un’orca mi sarebbe sgradita
Voglio solo un buco yemenita
 
Voglio una principessina ebrea deliziosa
 
Che non sappia cucinare un cazzo di niente e che appaia arrogante
 
Una principessina ebrea aggressiva
Che capiti a fagiolo qui quando le scappa di fare la pipì
 
Tutto su, dentro
Voglio una principessa da cavalcare, soltanto
 
Bene, ricominciamo da capo…
Ghidap, Silver! Via!
 
Ballate tutti!
 
Voglio una principessina ebrea stravagante
 
Una boriosa con il corpo sformato e un culone pre-lubrificato
Una principessina ebrea sfacciata
GHIDAP!
Con tette come un pachiderma
UAU!
E brufoli ricoperti di sabbia e di sperma
 
Anche se è povera, sono contento
Purché lo faccia in cinque sul pavimento
Inzeppata di cazzi
 
Voglio una principessina ebrea schizzinosa
 
Con un paio di amiche capaci di far rizzare un po’ di vesciche
Una principessina ebrea delicata
GHIDAP!
Con cosce rumene, che svicola e racconta panzane
Per due o tre notti
Qualcuno può mandarmi una principessa che mordicchi?
Qualcuno può mandarmi una principessa che mordicchi?
Qualcuno può mandarmi una principessa che mordicchi?

15. I tuoi tizi

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I tuoi tizi, broccoletto
I tuoi ciucci, ottimo lavoretto
Tu sei morto ma non lo puoi sapere
I tuoi ‘tagliamoci una striscia, ehi, dov’è la polvere?’
 
Prendi il tuo archetto, prendi il tuo violino
Suona qualche nota banale sul tuo zappettino
Controlla l’orologio, suona una scaletta ascendente
Prolunga la sessione agli straordinari, è la cosa più importante
 
Ehi, sassofono, trombetta
Di quante parti doppie puoi fare incetta?
Appositi regolamenti sindacali ti indicano il necessario
Per aiutarti a massimizzare il tuo salario
 
Your Girl, Arlyn’s, qual è la differenza?
Con quale servizio di segreteria telefonica hai l’utenza?
Fintantoché puoi leccare il sedere
Dell’impresario che ti vuole chiamare
 
La tua carriera potrebbe prendere un brutto andazzo
Se non ti inginocchi e ti ficchi in gola il suo cazzo
E quando iniziano ad arrivare gli appuntamenti
Puoi pulirti le labbra e far balenare un sorrisetto tutto-denti
Che faccia capire a tutti, quando scatta la tua segreteria
Che quello che hai appena inghiottito era per te una leccornia
 
Slurp slurp, cibo per cani
Pomata per emorroidi, però sono tanti, i grani
Un camper nuovo e una tuta per il tempo libero
Ehi, io suono cagate, però quel malloppo non è misero
 
Grazie al sindacato, lo adoro
Solo in pochi ottengono appuntamenti di lavoro
Quegli altri imbranati con le chitarre elettriche
Devono suonare accordi in scala di SI per due molliche
 
Ce l’hai fatta, sei un figo, sì
Hai frequentato la scuola di Berklee
Come lavoro extra, tieni seminari a pagamento
La musica è morta… e… nessuno ha pianto
 
I tuoi tizi, broccoletto
I tuoi ciucci, ottimo lavoretto
Tu sei morto
 
Ehi! ‘ngiorno, ragazzo!



Disegno di Ralph Steadman

Testi inglesi dal sito Information Is Not Knowledge.